NATURA
L’Oasi di Porto presente un mosaico di ambienti che vanno dalle macchie e boschi di leccio alla pineta a pino domestico, filari e singole alberature di esemplari maturi di querce caducifoglie, platani e eucalipti, senza dimenticare che l’ambiente di maggiori dimensioni ed importanza è senz’altro lo specchio portuale.
Tra le specie nidificanti lungo le sponde del Porto di Traiano la più caratteristica è senz’altro lo Svasso maggiore, che, all’interno della Riserva Naturale Statale Litorale Romano, trova qui il suo ambiente di elezione e presenta il maggior numero di coppie. Ancora nidificanti risultano il germano reale, il tuffetto, la folaga, la gallinella d’acqua, il martin pescatore e una folta colonia di oche selvatiche, circa un centinaio, che stupiscono i visitatori con rumorosi voli collettivi, tutte discendenti da alcune coppie allevate in loco alcuni anni fa.
E’ però durante i passi migratori e durante l’inverno che gli uccelli del Porto di Traiano riservano le sorprese più straordinarie. In primavera e autunno sul lago sono frequenti i sorvoli dei nibbi bruni, falchi di palude e di falchi pecchiaioli in migrazione, ma anche la presenza di specie di rapaci molto più rare come il falco pescatore e l’albanella pallida; diverse specie di sterne, come beccapesci, mignattino, mignattino alibianche e mignattino piombato si fermano alcuni giorni ad alimentarsi prima di riprendere i loro lunghissimi voli; gruppi di aironi come garzette e nitticore, miste a marangoni minori si riposano sui rami di olmi ed eucalipti sulle sponde. Notevole il dormitorio invernale di cormorani, con più di 500 esemplari che durante le ore diurne danno vita a spettacolari azioni di pesca collettive sul bacino portuale. Le vere mattatrici sono però le anatre selvatiche che raggiungono quasi i mille esemplari al culmine dell’inverno, con moriglioni, morette comuni e tabaccate, germani reali, alzavole, mestoloni, fischioni e canapiglie regolarmente presenti dalla fine di novembre a tutto gennaio; non mancano nelle stagioni migratorie, codoni, volpoche e fistioni turchi. Sempre in inverno l’Oasi è frequentata dal falco pellegrino, lo sparviere, la poiana e l’aquila minore. La primavera però non è solo uccelli acquatici, ma l’area umida attira, come luogo di alimentazione e sosta, anche numerosi altri migratori, con voli spettacolari di migliaia di rondini, balestrucci e topini, misti a rondoni oltre al rumoroso e colorato passaggio dei gruccioni. Nel bosco, da aprile a luglio, mettono su famiglia l’upupa, che riempie l’aria del suo caratteristico verso, cinciallegre, cinciarelle, rampichini, codibugnoli, capinere, fringuelli, occhiocotti, colombacci e ben tre specie di picchio, il verde ed i rossi maggiore e minore.
Nell’Oasi scavano la propria tana, approfittando anche delle preesistenze romane, la volpe e l’istrice, ed è spesso visibile un bel branco di daini.
Sono anche presenti natrice dal collare e tessellata, rana verde, rospo comune e smeraldino, raganella. sulle sponde del lago è ancora possibile, tra tante tartarughe americane a guance rosse e guance gialle, incontrare la nostra testuggine palustre.